L’arte e le tradizioni della Sicilia sono un patrimonio dell’Italia, ma soprattutto del mondo intero. Sono poche le terre che possono essere paragonate a quest’isola, per il crogiolo di culture e dominazioni che hanno dato vita all’immensa ricchezza di riti e manifestazioni, luoghi d’arte e chiese che tutti conosciamo.
Non è un caso se proprio questa terra viene ogni anno raggiunta da moltissimi turisti, e se ci sono tanti servizi NCC che organizzano tour in Sicilia per scoprirne le bellezze e conoscerne le tradizioni.
In questo articolo ripercorreremo la storia della Sicilia, andando a individuare le tradizioni attuali e il loro legame con il passato.
La cultura ellenica e romana
Il nostro viaggio immaginario lungo i secoli parte proprio dall’antichità, nel tempo in cui la Sicilia vedeva crescere ed espandersi la cultura greca, per poi lasciare spazio a quella romana.
Direttamente dalla tradizione ellenica provengono molte testimonianze architettoniche sparse per l’isola, rappresentate in maniera eccellente dai Templi di Agrigento, i quali dominano l’omonima valle con la loro maestosità.
Furono i Romani ad avvicendarsi alla cultura greca in Sicilia, lasciando qua e là numerose testimonianze. Su tutte vogliamo ricordare Piazza Armerina, nel cuore dell’isola e a pochi chilometri da Enna, con la maestosa Villa Romana del Casale risalente al IV secolo dopo Cristo e diventata nel 1997 Patrimonio Unesco.
I lasciti della cultura Arabo-Normanna
Non è difficile rintracciare le testimonianze di questo florido periodo della Sicilia medievale, quando a fare il bello e il cattivo tempo erano gli Arabi, seguiti dai Normanni.
Basta aggirarsi per il centro storico di Palermo e della vicina Monreale, per individuare le novità architettoniche introdotte dalla cultura araba, in particolare l’arco a sesto acuto e quello moresco.
Tra i segni inconfondibili degli Arabi spicca il Duomo di Monreale e molte altre costruzioni sparse per l’isola.
Non furono da meno i Normanni, che in quasi un secolo e mezzo di dominazione mutarono ulteriormente la cultura siciliana e, di conseguenza, le sue architetture.
L’esempio più importante di architettura normanna è rappresentato dal Palazzo dei Normanni di Palermo, per non parlare della Cappella Palatina sempre nel capoluogo siciliano.
Sarebbe riduttivo accostare l’influenza dei Normanni soltanto all’architettura, poiché l’arrivo di questo popolo nordico introdusse anche delle importanti novità dal punto di vista culinario.
Se ad esempio prima era del tutto sconosciuto lo stoccafisso in seguito i siciliani lo ribattezzarono con il termine piscistoccu, oggi molto gettonato nella zona di Messina.
Influssi culturali degli Spagnoli
Bisogna andare avanti di qualche secolo, sorvolando su altre culture che dominarono l’isola, per giungere al periodo spagnolo e alle testimonianze che hanno lasciato in Sicilia.
Iniziata agli inizi del XVI secolo, la dominazione spagnola ha lasciato dei notevoli influssi per quanto riguarda la lingua. Tuttora non è difficile individuare alcuni termini utilizzati nel dialetto siciliano che rimandano direttamente all’idioma spagnolo.
Dal punto di vista architettonico, è decisamente spagnolo lo splendido scorcio dei Quattro Canti, piazza di forma ottagonale che sorge nel cuore storico di Palermo; senza dimenticare la Porta Spagnola che domina il centro di Augusta.
Tradizioni religiose di ogni epoca
Fin qui abbiamo elencato alcune tra le dominazioni più influenti della Sicilia, ma abbiamo trascurato l’influenza trasversale che la religione ha avuto sul popolo e il territorio siciliano. Il lascito della tradizione cattolica si nota da un lato per lo sterminato patrimonio architettonico di chiese e monasteri. Dall’altro, vanno ricordate tutte le processioni storiche, i riti della Settimana Santa e tutto ciò che testimonia l’attaccamento dell’isola al culto religioso.
Su tutte ricordiamo la tradizione della Vara, ossia l’abitudine di portare su un carro trionfale le statue o i dipinti di alcune figure religiose.
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